La visita pre-operatoria per gli interventi di Chirurgia Refrattiva
Intervista al dottor Emanuele Scuri per capire come si svolge la valutazione pre-operatoria per la Chirurgia Refrattiva.
Intervista al dottor Emanuele Scuri per capire come si svolge la valutazione pre-operatoria per la Chirurgia Refrattiva.
Avete mai pensato di liberarvi dagli occhiali e dalle lenti a contatto? Il primo passo da compiere è la visita pre-operatoria: un’attenta analisi della salute dei vostri occhi e della vostra vista.
Attraverso questa valutazione potrà essere determinata la vostra idoneità all’intervento e quale, tra le diverse tecniche di chirurgiare frattiva, sia la più adatta al vostro caso.
Abbiamo intervistato il dottor Emanuele Scuri - direttore sanitario e fondatore del centro oculistico STAR 9000 a Bresciadue - per capire come avviene questa valutazione e in che modo il chirurgo oculista stabilisce la fattibilità dell’operazione.
Prima di procedere con un intervento, è necessario valutare l'idoneità di ciascun paziente tramite una scrupolosa valutazione pre-operatoria.
Abbiamo una diagnostica che ci permette di determinare se ci sono delle patologie oculari anche latenti. In molti casi è comunque possibile procedere con un intervento, ma è bene tenerne conto per scegliere il tipo di chirurgia più adatta e per informare debitamente il paziente.
Sei presupposti sono ottimi, l'intervento preferibile è un intervento laser della cornea. Ma se, ad esempio, durante la visita pre-operatoria si riscontrano delle alterazioni della cornea, si può indirizzare il paziente verso un intervento di ICL che prevede l’inserimento di una lente all'interno dell'occhio e lascia integra la cornea.
È una visita oculistica completa che accerta le condizioni di salute dell'occhio ed è corredata da esami strumentali molto specifici.
Della cornea analizziamo ogni singola caratteristica: facciamo uno studio microscopico delle cellule dell'endotelio, ne studiamo la faccia anteriore e quella posteriore, ricerchiamo eventuali opacità corneali. Analizziamo dettagliatamente gli spessori, la curvatura ed eventuali sfiancamenti.
Con la valutazione della curvatura della cornea vediamo se sono presenti delle aberrazioni. Le aberrazioni sono difetti refrattivi che possiamo correggere con la chirurgia, permettendo ad alcune persone di avere una visione superiore a quella che raggiungerebbero con l’uso di qualsiasi occhiale o lente a contatto.
Tramite l’esame biometrico misuriamo la lunghezza del bulbo oculare per valutare esattamente l'entità e la stabilità del difetto di vista da correggere.
Quando il paziente raggiunge un'età nella quale manifesterà una cataratta, la documentazione di questo esame permetterà una scelta più precisa del cristallino artificiale che verrà impiantato con la chirurgia della cataratta.
Valutiamo il diametro delle pupille nelle diverse condizioni di luce. Questo ci permette di ottimizzare la scelta delle zone ottiche da correggere, per permettere al paziente, nei limiti del possibile, divedere molto bene anche di notte.
Attraverso i test lacrimali valutiamo la funzione lacrimale in termini di quantità e di qualità. Infine, con una visita ortottica, valutiamo la motilità oculare per individuare strabismi latenti o altri deficit.
Dopo una scrupolosa visita e tutti i dovuti approfondimenti, ritengo di procedere con l’intervento solo se sono certo che non sia presente alcun fattore di rischio.
Per questo, anche se il paziente si presenta con una buona documentazione, preferisco riverificare tutto personalmente.
Nella stragrande maggioranza dei casi esiste un intervento adatto per ciascun paziente: grazie all’esperienza mia e dei miei collaboratori e alla tecnologia di cui disponiamo in clinica, scelgo la soluzione chirurgica che sono certo non comporterà rischi e che porterà al miglior risultato in termini di capacità visiva.