In corso di visita oculistica il medico sarà in grado di valutare la natura anomala dell'astigmatismo da cheratocono e farà sottoporre il paziente a esami strumentali quali la topografia corneale, la pachimetria e la tomografia a coerenza ottica. Attraverso questi esami si riesce a effettuare un'accurata valutazione della cornea.
Il cheratocono talvolta ha un'evoluzione così rapida da far precipitare la situazione nell'arco di pochi mesi. Se vengono utilizzate lenti a contatto non idonee c'è il rischio di provocare lesioni corneali che possono portare ad opacità (leucoma corneale).
I controlli periodici sono dunque importanti per definire le caratteristiche evolutive di ogni singolo caso in modo da prevedere l'evoluzione e programmare in anticipo eventuali interventi.
Fino a qualche anno fa, la soluzione più comune era rappresentata dall'uso di lenti contatto e nei casi più gravi era necessario sottoporsi ad un trapianto di cornea. Oggi, invece, i recenti avanzamenti tecnici permettono di intervenire in maniera minimamente invasiva a livello chirurgico, per prevenire l'evoluzione e correggere il difetto.
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